Oggettiva, affidabile e accessibile sono le tre proprietà imprescindibili che, secondo una sentenza della Corte di Giustizia UE, dovrà avere la misurazione dell’orario d’impiego giornaliero dei dipendenti, da parte di qualsiasi datore di lavoro.
Sulla base di queste caratteristiche, l’utilizzo di adeguati e precisi sistemi di rilevazione presenze si renderà, per tutte le aziende appartenenti all’UE, particolarmente utile e funzionale.
La sentenza infatti ha rilevato che, in assenza di un sistema di misurazione oggettivo delle ore lavorate, non c’è alcun modo per garantire che il diritto di ciascun lavoratore a una limitazione della durata dell’orario lavorativo sia rispettato, e quindi, di fatto, non c’è modo per certificare di essere in linea con la normativa europea.
Inoltre la Corte ha affermato che non è sufficiente che la misurazione sia oggettiva: essa deve necessariamente essere anche affidabile (e quindi potenzialmente realizzata per mezzo di strumenti tecnologici che garantiscano l’effettivo controllo delle timbrature) e accessibile (ossia verificabile da remoto tramite un collegamento web) sia da parte del lavoratore che da parte di giudici nazionali competenti e rappresentanti sindacali, i quali devono in ogni momento poter verificare la tutela del dipendente.