Come era calendarizzato nei lavori parlamentari il Senato ha avviato l’esame del disegno di legge n. 886, di conversione del D.L. n. 119/2018, in materia fiscale e finanziaria (scadenza 22 dicembre). La seduta è terminata alle 21,15. Contrariamente però a quanto inizialmente previsto i lavori proseguiranno mercoledì 28 novembre. Il testo dovrà poi passare all’esame della Camera per la seconda lettura.
Va ricordato che la Commissione Finanze aveva concluso l’esame del provvedimento lunedì 26 che attraverso il voto degli emendamenti lo ha trasformato in un omnibus.
Niente sanzioni fino a settembre
Approvata la proroga a settembre della moratoria sulle sanzioni per la fatturazione elettronica, altra novità per la quale era attesa una soluzione in Aula. Si ricorda che in sede di Commissione era già stato dato il via libera all’esonero della e-fattura per medici e farmacisti che inviano i dati al Sistema tessera sanitaria per la precompilata e alle associazioni sportive dilettantistiche con proventi fino a 65.000 euro.
Salta la rottamazione delle tasse locali
Come chiarito dal sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci non si prevede la rottamazione-ter per le tasse locali, come IMU e TASI, perché la soluzione per consentire di estendere ai comuni la facoltà di aderire alla nuova sanatoria non ha il parere favorevole della Ragioneria Generale dello Stato.
Le altre misure contenute nel decreto
Prendendo anche spunto dal resoconto della seduta riportato sul sito del Senato, va ricordato come gli articoli da 1 a 9 recano disposizioni in materia di pacificazione fiscale, che consentono ai contribuenti la definizione agevolata (senza sanzioni o interessi e mediante pagamento rateale) dei processi verbali di constatazione, degli avvisi di accertamento, dei carichi di riscossione tra il 2000 e il 2017, delle controversie tributarie pendenti con l’Agenzia delle entrate. E’ previsto inoltre l’annullamento automatico dei debiti tributari fino a 1000 euro dal 2000 al 2010.
Gli articoli da 10 a 16 recano norme di innovazione del processo tributario e di semplificazione fiscale, che prevedono l’emissione delle fatture entro dieci giorni dall’effettuazione delle operazioni, la modifica dei termini dell’annotazione, l’abrogazione dell’obbligo di numerazione progressiva delle fatture nella registrazione degli acquisti, la possibilità di detrazioni IVA con riferimento ai documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese successivo.
Altre disposizioni fiscali (articoli da 17 a 20) riguardano la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, il rinvio della lotteria dei corrispettivi e la materia delle accise.
Gli articoli da 21 a 26 contengono disposizioni finanziarie urgenti che autorizzano la spesa di 40 milioni per il contratto di programma di Ferrovie dello Stato, uno stanziamento di 735 milioni a favore del Fondo di garanzia per piccole e medie imprese, un incremento di 26,4 milioni per la ristrutturazione dell’autotrasporto e di 130 milioni a favore del Fondo per le missioni internazionali, una proroga di 12 mesi degli ammortizzatori sociali in deroga per imprese in crisi con più di cento unità.
Il relatore, sen. Fenu (M5S), ha sottolineato che le misure per la pace fiscale sono rivolte ai contribuenti che non sono riusciti a pagare le imposte per difficoltà economiche ed escludono i grandi evasori. Le misure per le imprese di semplificazione del sistema impositivo mirano a ridurre la pressione fiscale e a ricostituire un rapporto di fiducia tra fisco e contribuente.
La Commissione ha approvato emendamenti che estendono la definizione agevolata agli errori formali, escludendo i patrimoni detenuti all’estero; destinano una parte del gettito al rifinanziamento del bonus bebè; istituiscono un fondo di 474 milioni per l’edilizia e la rete stradale nelle aree colpite da calamità naturali; prorogano gli ammortizzatori in deroga per le aree di crisi complessa; prevedono l’incompatibilità tra la carica di commissario per la sanità e quella di Presidente di Regione; costituiscono un tavolo per il contrasto del caporalato; pongono le basi per la rete unica delle telecomunicazioni.
In Aula si è inserito poi come sostegno al finanziamento del debito pubblico la previsione per cui le somme raccolte dagli istituti di credito con i cosiddetti titoli di solidarietà previsti dal decreto legislativo del terzo settore e non impiegate a favore degli enti del terzo settore entro dodici mesi dal loro collocamento sono utilizzate per la sottoscrizione o per l’acquisto di titoli di stato italiani aventi durata pari a quella originaria dei relativi titoli. La misura, prevede inoltre che questi titoli di solidarietà potranno sostenere le attività istituzionali di tutti gli enti del terzo settore e non solo quelli ‘non commerciali’ come attualmente previsto. Viene invece previsto che le erogazioni liberali che beneficiano del credito d’imposta possono essere ricevute dai soli enti del terzo settore commerciali.